Esistono varie guide e suggerimenti sulle bellezze materane ma ho deciso di proporti le cinque che considero imperdibili e un po’ fuori dai soliti circuiti.
PONTE TIBETANO E LA MURGIA

Il ponte permette di collegare il cuore della città con l’elemento naturale che la avvolge. La discesa verso la Gravina e la risalita sulla Murgia sono molto agevoli e aperti praticamente a tutti. Questo può essere anche un aspetto negativo, visto che sul sentiero si può ritrovare varia “fauna” umana, spesso poco avvezza al rapporto con l’ambiente naturale. Consiglio di imboccare il sentiero la mattina presto, godendo così della città alle prime luci senza la calca. Una volta attraversato il ponte, il sentiero permette di visitare alcune grotte molto suggestive dalle quali una foto sul centro città diventa quasi obbligatoria. Giunti sulla sommità ci si può limitare alla visita delle chiese rupestri vicine o se si ha voglia di qualcosa veramente particolare, suggerisco di raggiungere il villaggio trincerato di Murgia Timone e fare un salto nel Neolitico.
VICINATO A POZZO


Il sito si sviluppa all’interno del Sasso Caveoso e costituisce un’esperienza immersiva nella realtà materana. Il racconto parte dall’introduzione di guide molto simpatiche che conducono il visitatore nel cuore del sistema abitativo dei sassi, il vicinato o U v’c’nonz, come direbbero i locali. Quest’ultimo era il fulcro della vita collettiva materana, luogo di ritrovo e di condivisione, di solidarietà ma anche di invidie. Il “Vicinato” costituisce il c.d. Parco della Civiltà Contadina e ospita all’interno dei sassi i racconti di figure molto importanti della storia recente della città, da Adriano Olivetti a Lidia De Rita, da Friedmann a Carlo Levi. L’esperienza si conclude al buio, nell’ultimo sasso, dove si assapora la notte materana di un tempo
CRIPTA DEL PECCATO ORIGINALE

Il luogo è un po’ distante dal centro città ed è raggiungibile in macchina o con piccoli tour organizzati da guide locali. Una volta giunti sul posto però preparatevi a rimanere a bocca aperta. L’area intorno a Matera è cosparsa di chiese rupestri ma qui siamo di fronte alla Cappella Sistina di questo tipo di edifici di culto. Ricorda di prenotare la visita (è obbligatorio), il biglietto poi si ritira presso un’azienda agricola che costituisce punto di partenza della visita.
PUNTI PANORAMICI IMPERDIBILI
È difficile selezionare solo alcuni paesaggi di Matera ma provo ad indicarti quelli che più mi sono rimasti dentro.
Belvedere dei “Tre Archi”. Proprio nel cuore della città, nei pressi di Piazza Vittorio Veneto.


Piazza Duomo. Al tramonto cullati dalla musica degli artisti di strada

Belvedere Murgia Timone. Al buio la città sembra una lama di luce

Santa Maria di Idris. Da qui sembra possibile volare sui sassi

Belvedere del vico Santa Cesarea con la prospettiva del campanile di San Nicola Caveoso

CHIESA DEL PURGATORIO
La chiesa si trova nella centralissima via Ridola e nelle vicinanze insistono la Chiesa di San Francesco, il Museo Archeologico e collezione d’arte di Palazzo Lanfranchi. La chiesa completata nel 1747 rappresenta un vero gioiellino Barocco, sembra evidente il voler strizzare l’occhio a modelli eccellenti del ‘600 e soprattutto alle onde sinuose del Borromini. Verificate l’apertura, il luogo ormai non è più un edificio di culto ma uno splendido spazio d’arte dove si organizzano mostre ed eventi.



In conclusione non potevo tralasciare qualche chicca a tavola che non potete assolutamente perdere:

Cialledda, Crapiata, Caciocavallo podolico, Peperoni cruschi, Calzoni con la ricotta (una pasta fantastica soprattutto se il ripeno è contrastato con un agrume). Il tutto va rigorosamente affronatto con una discreta quantità di Aglianico o Primitivo.